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“Qual é la vera natura dei farmaci ?”

  • Immagine del redattore: Biagio Flavietti
    Biagio Flavietti
  • 19 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Partiamo dalla parola FARMACO, che etimologicamente deriva dal greco pharmakon : Rimedio o medicamento che spesso in certe dosi o in altro modo somministrato è anche veleno. Già dai tempi più antichi, si era capita la stretta correlazione tra effetto benefico e tossico di una data sostanza. Sostanza che poteva derivare dal mondo animale, vegetale o anche minerale. FARMACO TRADIZIONALE Il farmaco tradizionale è ottenuto a partire da molecole chimiche “standard”. Cioè da materiale non vivente tramite reazioni chimiche standardizzate e riproducibili in modo preciso grazie alle metodiche attualmente in vigore, che vanno a realizzare principi attivi sintetici. Un esempio pratico può essere il Paracetamolo o la Simvastatina. FARMACO FITOTERAPICO Il fitoterapico (da non confondere con il fitofarmaco, che un farmaco utile per la cura delle piante) è un prodotto che contiene come principio attivo una o più droghe vegetali, che compongono il FITOCOMPLESSO. Dove per droga vegetale si intende una pianta o una parte di essa, aventi proprietà terapeutiche. Ma quindi la SALICINA è un fitoterapico ?? ASSOLUTAMENTE NO. Infatti questa molecola è un principio attivo, di origine vegetale ma non è una droga vegetale. Mi spiego meglio: se io assumessi delle capsule contenenti corteccia di salice triturata, allora starei assumendo un fitoterapico. Poiché sto assumendo un prodotto che contiene un fitocomplesso, ovvero un insieme di sostanze farmacologicamente attive e non, di origine vegetale. Quindi se assumo una compressa di acido acetilsalicilico so che al suo interno c’è una data concentrazione di questa molecola. Se invece assumo le capsule di salice triturato, oltre al/ai principi attivi, troverò una serie di altre sostanze che coadiuvano l’azione terapeutica. Ovviamente questi farmaci vengono regolamentati a livello legislativo, poiché in molti di questi è comprovata l’efficacia e sono soddisfatti i requisiti di qualità e sicurezza. Vengono perciò trattati come veri e propri farmaci, con tanto di controindicazioni e effetti collaterali. NON È ASSOLUTAMENTE VERO CHE I PRODOTTI DI ORIGINE NATURALE NON SIANO TOSSICI O SIANO MENO TOSSICI DEI FARMACI TRADIZIONALI. FARMACO OMEOPATICO Qui il discorso da fare è molto più lungo e articolato e quindi verrà ripreso anche in post successivi. Il farmaco omeopatico, ad oggi ancora non regolarizzato per quanto riguarda la sua efficacia si basa sul principio del “Similia Similibus Curentur” (si curino i simili con i simili). Secondo questo principio per curare un’individuo ammalato bisogna provocare in lui una malattia simile a quella che egli sta vivendo. Questa definizione di omeopatia non coincide con la definizione di allopatia, che è invece alla base dei farmaci tradizionali e dei fitoterapici. Dove si combatte una malattia con il principio del “Contraria Contrariis Curentur”(si curino i contrari con i contrari). L’omeopatia inoltre si basa su altre meccaniche alquanto dubbie, come la memoria dell’acqua e le diluizioni centesimali e millesimali, che quindi portano il rimedio omeopatico ad essere considerato alla stregua di un bicchiere di acqua fresca e con azione pressoché identica a quella di un placebo. 


 
 
 

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